sabato 24 maggio 2014

Il calcio è nel “pallone”

di Daniele Lorusso
Misterstudent.tv - Salernoinweb.it

Il calcio è nel “pallone”. Definizione emblematica di un mondo, quello del calcio, che soprattutto in periodi recenti, risulta caratterizzato da episodi ed eventi violenti, indegni, oltre che indecorosi per un Paese come l’Italia, comunemente ritenuto appartenente alla cerchia delle nazioni civilizzate. A tal proposito ricordiamo la recente “trattativa” tra le istituzioni e il capo ultras del Napoli, “Genny a’carogna”, in occasione dello svolgimento della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, partita funestata da gravissimi incidenti nel pre-partita che hanno visto vittima di uno scontro a fuoco, il giovane tifoso napoletano Ciro Esposito. Oppure ricordiamo le minacce e le intimidazioni dei tifosi nocerini nei confronti dei loro giocatori, affinchè questi ultimi non giocassero la sentitissima partita con i rivali salernitani, per la sola ragione della loro mancata presenza sugli spalti dello stadio Arechi di Salerno, ordinata dal Prefetto per motivi di ordine pubblico. O ancora ricordiamo gli insulti e i cori razzisti, che purtroppo sempre più spesso primeggiano nelle cronache dei giornali sportivi e non solo. Ma lo sport, ed in particolare il calcio, è davvero così importante? Bill Shankly, celebre allenatore britannico del secondo dopoguerra, un giorno ebbe a dire: «Certa gente crede che il calcio sia una questione di vita o di morte. Sono molto deluso da questo atteggiamento. Vi posso assicurare che è qualcosa di molto, molto più importante». Non è possibile negare come il calcio, al di là della semplice dimensione sportiva, sia oggi un fenomeno di grande rilevanza, tanto nell’esperienza quotidiana di moltissime persone, quanto per le sue implicazioni sociali, economiche e politiche. Ma mentre lo sport è oggetto di profonda riflessione scientifica in tanti altri paesi, in Italia sembra quasi che studiare questo fenomeno voglia dire occuparsi di questioni di secondo piano. È perciò rilevante il libro “A tutto campo. Il calcio da una prospettiva sociologica”, scritto da due sociologi del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Napoli Federico II, Luca Bifulco e Francesco Pirone, pubblicato da Guida Editore.
Infatti, i due autori analizzano, con gli strumenti tipici della sociologia e l’ausilio di una vasta letteratura scientifica internazionale, gli aspetti peculiari del fenomeno calcistico, andando oltre il semplice ambito sportivo e utilizzando un linguaggio accurato ma accessibile ad un pubblico vasto. E così il calcio è esaminato nelle sue molteplici dimensioni, quella sociale, quella politica, quella economica, quella della sua incidenza nella vita quotidiana dei tifosi e di chi lo pratica per professione.
Salernoinweb.it e Misterstudent.tv sono riuscite a sentire uno dei due autori, Luca Bifulco.

Prof.re Bifulco, come mai la scelta del titolo “A tutto campo. Il calcio da una prospettiva sociologica”?
Il titolo “A tutto campo” non è solo un richiamo ad un modo di dire tipico del linguaggio e della tattica calcistica. Il concetto di “campo” connota infatti da subito la dimensione dell’indagine sociologica. Ma, soprattutto, proprio come una squadra che agisce coprendo efficacemente tutte le zone di gioco, il libro cerca di esplorare tutto ciò che rende socialmente rilevante questo sport.
In particolare quali aspetti vengono esaminati ed analizzati?
Si indaga il profondo significato del senso di appartenenza nei confronti della propria squadra e della comunità di destino che in essa si identifica, con il ruolo centrale anche della rivalità. Si analizzano allora i rituali e i simboli che strutturano l’identità degli appassionati, l’effetto drammaturgico delle partite, la gratificazione emotiva che si cerca nel calcio e l’articolato universo del tifo organizzato. Si dà poi ampio spazio ai conflitti economici e di potere interni al mondo del calcio, quelli per la presidenza della Fifa o che contrappongono i club agli organismi di governo internazionale come l’Uefa, e che hanno dato vita alle trasformazioni della Champions League e del regime di trasferimento dei calciatori. Si arriva anche a ragionare sui cambiamenti della geopolitica calcistica – si pensi all’ingresso di nuovi attori come gli sceicchi o i magnati russi – e sulle intrusioni politiche che hanno sempre contrassegnato questo sport.
Anche i processi economici legati a questo sport costituiscono un aspetto fondamentale dell’analisi. In che modo?
Una parte fondamentale del testo affronta i processi economici che sottendono il calcio e i tre più importanti ambiti di creazione del valore economico: diritti tv, vendita dei biglietti, merchandising. Si presta così molta attenzione al rapporto che lega le società di calcio europee, ormai vere e proprie aziende multibusiness, allo spettacolo mediale, alla crescita dei fatturati insieme all’aumento dell’indebitamento complessivo.
Infine si cerca di inquadrare il soggetto-calciatore, cioè il protagonista del mondo del calcio. Come?
Esattamente. Il volume indaga anche la professione del calciatore, delle celebrità così come dei giocatori anonimi dei campionati minori, meno acclamati e con guadagni spesso esigui. In ogni caso si tratta di carriere brevi, spesso rischiose, che terminano quando si è ancora sostanzialmente giovani. Ci si deve allora reinventare una vita professionale, resettando spesso tutto il bagaglio di esperienze e competenze fino a quel momento acquisito.
Qual è, quindi, lo scopo che Lei e il suo coautore vi siete prefissati, con la pubblicazione di questo libro?
L’obiettivo era quello di cercare una risposta agli interrogativi che accompagnano chiunque voglia comprendere la realtà che circonda il mondo del calcio: cos’è la passione e cosa caratterizza il tifoso, la sua identità, le sue emozioni, i suoi rituali, i suoi eroi e i suoi comportamenti, finanche quelli aggressivi; che relazione c’è tra il calcio e la dimensione politica, economica e del potere; quali sono gli interessi che ruotano intorno al calcio e allo show business, in un’epoca in cui finanza e capitali si muovono su scala globale; che vuol dire essere un professionista del calcio e articolare la propria biografia sulla base di una carriera così particolare. Con questo lavoro cerchiamo di descrivere e sviscerare molti dei meccanismi che organizzano il mondo del calcio, fornendo un importante strumento di comprensione a tutti coloro che desiderano acquisire maggiori conoscenze di ciò che ruota attorno a uno sport tanto amato.

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