martedì 29 luglio 2014

Pallone e cinema

di Adolfo Fattori

Mi ha sempre colpito la somiglianza fra la durata della partita di calcio e quella del film nel cinema classico americano. Due tempi di circa tre quarti d’ora ciascuno, separati da un intervallo di circa dieci minuti, un quarto d’ora. Se pensiamo che cinema e calcio moderno sono nati praticamente insieme, viene quasi da pensare a una specie di “tempo della modernità”, una durata che ha a che fare con l’attenzione che si dedica alle immagini, al tempo delle narrazioni. Come il film, d’altra parte, la partita di football ha una fortissima struttura narrativa, una struttura epica sua tutta interna ad una dimensione quasi mitologica. Vero, lo si potrebbe dire anche per altri sport, ma la domanda rimane sempre la stessa: Come mai lo si dice in particolare per il pallone? Come mai rimane lo sport più seguito al mondo?