giovedì 17 aprile 2014

In nome della curva

di Fabrizio Denunzio
il Manifesto, 16 aprile 2014

Negli ambienti del giornalismo sportivo (tanto quello su carta quanto quello televisivo) il libro di Luca Bifulco e Francesco Pirone, A tutto campo. Il calcio da una prospettiva sociologica (Guida, pp. 240, euro 10) sta suscitando interesse e dibattiti. Sarebbe un torto, però, relegare questo saggio in quell’unico contesto culturale, quando, invece, esso chiede, come recita con perentorietà il sottotitolo, di essere valutato in primo luogo dalla teoria sociale.
Le tesi del libro non sono formulate nel vuoto, ma, come tutte le argomentazioni scientifiche che si rispettino, s’inscrivono in una nobile tradizione sociologica – in prevalenza contemporanea – definita da opere come Sport e aggressività di Norbert Elias e Eric Dunning, Descrizione di una battaglia di Alessandro Dal Lago, Programma per una sociologia dello sport di Pierre Bourdieu e da diversi interventi di Vittorio Dini uno dei quali, Maradona, héros napolitain, fu pubblicato proprio sulla rivista di Bourdieu, i prestigiosi Actes de la recherche en sciences sociales. Nelle sue linee generali, questa è la tradizione in cui il libro di Bifulco e Pirone nasce. Appartenere a una tradizione, però, non è cosa semplice: o la si rinnova o si è destinati a ripeterne le conquiste. Nel primo caso si è davvero eredi, nel secondo si finisce epigoni.